Via dei Bucimazza (R. X – Campitelli) (da via di San Giovanni Decollato a via dei Fienili)
La via prende il nome dalla famiglia omonima che, in un legato lasciato alla chiesa di San Nicola in Carcere [1], stabilì l’obbligo di far passare per detta strada la processione dell’ottava del “Corpus Domini”.
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[1] ) La chiesa di San Nicola (vedi Via di Porta Leone - Ripa), posseduta dai Pierleoni, detta per errore “in carcere Tulliano”, fu costruita sulle rovine del tempio della Pietà. Non quello che Roma repubblicana avrebbe edificato in onore di una matrona che col suo latte nutriva il padre che era rinchiuso in un carcere ivi stabilito, ma quello votato alla Pietà da Acilio Glabrione per la vittoria da lui riportata contro Antioco alle Termopili e inaugurato dal figlio omonimo nel 184 a.C. Plinio così ne scrive: “et locus ille eidem consecratus deae, C. Quinctio, M. Acilio cos templo Pietatis extructo in illius carceris sede, ubi nunc Marcelli theatrum est”. E dell’esistenza di un carcere sul posto, vi è traccia nel Liber Pontificalis nella biografia di Adriano I (772-795), con le parole: “Deductique Elephanto in carcerem publicum illic coram universo populo examinati sunt”. La chiesa fu elevata a diaconia ai tempi di Gregorio Magno (590-604). È l'unica antica diaconia che non sia stata alloggiata in un edificio pubblico civile. S. Nicola in Carcere possiede tre campane, 2 delle quali fatte fondere da Pandolfo Savelli nel 1286, la terza è moderna (1881). Presso la chiesa, oltre il tempio della Pietà, restano le tracce di un altro tempio che si crede sia quello della Speranza (Spei ad Forum Olitorium).
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