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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via_Traspontina-Chiesa_di_S_Maria_in_Traspntina (4)

La chiesa primitiva di Santa Maria in Traspontina si trovava prossima a Castel Sant’Angelo, là dove oggi sono i bastioni del castello, tanto che la chiesa era pure chiamata “Santa Maria in Hadriano”, con riferimento al mausoleo di quell’imperatore.
Il nome “in Traspontina”, voleva indicare la sua posizione subito dopo il ponte Sant’Angelo (l’antico “Pons Aelius” dell’epoca Romana).
Il “Liber Pontificalis” la nomina nel periodo dedicato a Pasquale II (Raniero Ranieri – 1099-1118), così come una Bolla del 1186,  di  Urbano III (Uberto Crivelli – 1185-1187).
Innocenzo III (Lotario dei Conti di Segni – 1198-1216) la pose sotto la responsabilità del Capitolo di San Pietro.
Il catalogo di Torino (c.1320) la nomina come “Sancte Marie in Traspadina que est capella papalis, habet V clericos”.
Nel 1484, Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo – 1484-1492) affidò la chiesa all’Ordine Carmelitano che edificò un convento, annesso alla chiesa.
Il Sacco di Roma del 1527 aveva reso necessario il consolidamento della difesa della zona vaticana e Pio IV (Giovanni Angelo Medici – 1559-1565) realizzò l’allargamento delle mura leonine in modo da comprendere tutto Borgo, con la basilica di San Pietro e fece costruire i bastioni di Castel Sant’Angelo, dove pose le artiglierie.
Per realizzare i bastioni, fu necessario demolire (1564) la chiesa di Santa Maria in Traspontina antica. Pio IV ne ordinò la ricostruzione, dove si trova oggi, lungo la via che, prima della realizzazione di via della Conciliazione, si chiamava via Alessandrina (perché resa retta, in occasione dell’anno santo del 1500, da Alessandro VI - Borgia).
Sotto il successore Pio V (Antonio Michele Ghislieri – 1566-1572), i Carmelitani, dopo aver messo a confronto i progetti di Jacopo Barozzi (1507-1573), detto il Vignola e di  Giovanni Sallustio Peruzzi (+1572), figlio di Baldassarre Peruzzi (1481-1536), dettero l’incarico a quest’ultimo nel 1566.
Giovanni Sallustio Peruzzi (+1572) produsse il suo progetto a navata unica absidata, con cinque cappelle per parte e un ampio transetto, ma realizzò solo le prime quattro campate, perché si trasferì a Vienna nel 1567.
Fu sostituito dai suoi collaboratori capomastri, Giovanni Maria de Fabriciis e Battista Ghioldo (+1582), che proseguirono i lavori, sulla base del progetto del Peruzzi.
Nel 1581, su probabile suggerimento del cardinale Filippo Boncompagni (1548-1586) (cardinale nipote di Gregorio XIII), i Carmelitani, al fine di accelerare la costruzione della chiesa, chiamarono Ottaviano Nonni (1536-1606), detto il Mascherino che, seguendo in parte il progetto del Peruzzi, sia all’esterno con la facciata, sia all’interno con il rafforzamento dei piloni della cupola, portò a termine i lavori nel 1587, lasciando però incompiuti il transetto, la sacrestia, il coro, il campanile, la cupola e l’altare maggiore.
Mentre i lavori dell’annesso convento proseguirono fino al 1590, la chiesa, ancora incompiuta, fu consacrata nel febbraio del 1587 e, in quell’anno, Sisto V (Felice Peretti – 1585-1590) la eresse a Titolo cardinalizio.
Tra il 1602 e il 1615, Carlo Maderno (1556-1629) terminò i lavori del convento.
Per la chiesa, i lavori ripresero nel 1635 ad opera di Francesco Peparelli (c.1586-1641) che portò a compimento il transetto, la sacrestia, il coro ed il campanile. La cupola fu progettata e realizzata nel 1668, da Simone Broggi.
Nel 1674, fu realizzato l’altare maggiore su disegno Carlo Fontana (1638-1714) e, nel 1715, fu completato “L’Oratorio della Dottrina Cristiana” (il cui ingresso si apre subito a sinistra della facciata della chiesa), opera di Nicola Michetti (1675-1758).
Il convento, espropriato dallo Stato Italiano nel 1873, fu poi demolito, nel 1936, per la realizzazione di via della Conciliazione.

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